INTOLLERANZE ALIMENTARI? COME TROVARLE
Dopo l’articolo sulle” Cosa sono le allergie? ” alimentari oggi vi parlerò delle intolleranze alimentari quali sono, quali sono i sintomi e come ridurli.
Il termine intolleranza viene molto spesso utilizzato impropriamente, le intolleranze vere e proprie sono pochissime, infatti l’intolleranza è diversa dall’allergia e non può essere identificata come tutto ciò che non è allergia, infatti esse sono sempre delle reazioni avverse agli alimenti(con suscettibilità individuale) ma che non sono immuno-mediate le quali possono essere scoperta mediante delle metodiche diagnostiche SCIENTIFICAMENTE VALIDE.
NON TUTTI I TEST SONO VALIDATI SCIENTIFICAMENTE!
DIFFIDATE DA TEST NON VALIDATI! Come ad esempio: dosaggio IGg4, test citotossico, Alcat test, test elettrici (vegan\test, elettroagopuntura di Voll, bioscreening, biostrengt test, sarm test, moratest), test kinesiologico, dria test, analisi del capello iridologia, biorisonanza, pulse test, riflesso cardiaco auricolare.
Questa classifica non l’ho fatta io, ma gli organi competenti: ‘Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica – ADI, in collaborazione con le maggiori Società scientifiche (AAIITO, AIGO, AMD, ANDID, SIAAIC, SIAIP, SID, SINU, SINUPE e SIO) potete guardare anche sui loro siti.
Vi chiederete perché esistano ancora?! Beh la risposta è semplice: I SOLDI, dietro questi test c’è un giro d’affari di 3 milioni di euro, quindi lo fanno per una buona causa!
Però molti pazienti mi portano questi test fatti chissà dove e mi dicono che sono rinati escludendo uno o più alimenti, io penso e cerco di spiegargli che è normale l’effetto psicologico è tale che in tanti casi si vede una scomparsa o una riduzione della sintomatologia che è spesso e volentieri da imputare da una vita a dir poco stressante ma non è causa di intolleranze.
Tornando a monte l’intolleranza si presenta, nella maggior parte dei casi con questi sintomi come: mal di pancia, dispepsia, gonfiore addominale, meteorismo.
Nelle intolleranze alimentari al contrario delle reazioni allergiche, porteranno dopo un lungo periodo di sospensione, in cui si dovrà praticare una dieta oligoantigenica,ad una graduale reintroduzione dell’alimento, ma sempre in quantità limitata e a seconda del grado di tollerabilità individuale, tutto ciò è possibile in quanto la molecola in questione non attiva meccanismi di difesa di tipo immunologici.
DIVERSI TIPI DI INTOLLERANZE
che si suddividono in:
- Enzimatiche
- Ammine vasoattive,
- Tossiche (come per esempio i solfiti: presenti sulla care che ne determinano una colorazione più rossa , oppure vengono aggiunti nell’insalata come additivi, essi sono legalizzati in quanto non danno reazioni a meno che non ci sia un soggetto ipersensibile) o da meccanismi sconosciuti o pseudoallergie
La più comune intolleranza enzimatica è quella al lattosio, con deficit di lattasi per cause geniche( per quello studi fatti su una popolazione non sempre possono trovare riscontri su un’altra) e la metodica che indaga l’intolleranza al lattosio è il breath test che si svolge in un lasso di tempo pari a 3/3 1/2h esso consiste:
- Nell’espirazione di aria prima dell’ingestione di qualunque alimento o bevanda
- Poi bisogna assumere 1 bicchiere di latte
- E ogni 20/30 min bisogna espirare in una provetta
- Tutto ciò va a valutare la quantità di gas prodotta e calcolata in base all’espirazione e confrontata con il campione iniziale
In coloro in cui si diagnosticherà l’intolleranza la quantità di gas espirata sarà maggiore rispetto alla norma in quanto il lattosio non digerito non verrà assorbito ma fermentato dal microbiota, che processerà il lattosio con conseguente produzione di gas.
Un’altra intolleranza molto diffusa è il favismo che è causato da un deficit enzimatico”glucosio-6-fosfato-deigrogenasi” e può provocare un anemia emolitica; questa crisi può essere causata da un assunzione di: fave, FANS, farmaci contenenti l’acetilsalicilico e da antibiotici beta-lattamici.
Mentre per quanto riguarda le intolleranze farmacologiche le molecole implicate sono diverese:
- I stamina
- Tiramina
- Caffeina
- Teobromina
- Solanina
- Serotonina
- Feniletilamina
- Triptamina
A cui si associano diversi alimenti ad esempio per l’intolleranza all’istamina, bisognerebbe escludere alimenti come il pomodoro , sardine etc. e così vale per tutte le altre molecole, ognuna delle quali presenta una reazione avversa a determinati cibi.
La differenza con le allergie sta nel fato che queste si presentano soprattutto inseguito ad un accumulo e un abuso di questi alimenti protratta nel tempo in linea generale infatti l’assunzione singola e sporadica di un alimento non provocherebbe una sintomatologia.
I sintomi clinici sono spesso di tipo gastrointestinale, che si manifestano con alvo diarroico, meteorismo, aerofagia, gonfiore addominale e altri sintomi di tipo sistemico come l’orticaria o angioedema; anche l’emicrania è uno dei possibili sintomi che si presentano soprattutto nei casi di intolleranza alla feniletilamina e tiramina.
Esiste anche l’intolleranza all’alcool che può essere scaturita da diversi fattori come l’intolleranza ai solfiti o all’acido benzoico.
Mentre per quanto le pseudo allergie vengono chiamati tali in quanto provocano gli stessi sintomi di una reazione allergica, ma per scoprire queste allergie non ci sono ancora dei test in vivo o in vitro in grado di diagnosticarli per cui si ricorre al metodo tradizionale, quello della provocazione orale ovvero l’assunzione dell’additivo sospettato.
In questi casi infatti la pratica alimentare di tutti i giorni porterà ad una vera e propria diagnosi di intolleranza verso certi tipi di coloranti, additivi etc.; per cui l’unico metodo per ridurre la sintomatologia è l’astenersi dall’assumere queste sostanze.
Take Home (nozioni da portare a casa):
Le informazioni importanti sono seguire un alimentazione in grado di ridurre tutta la sintomatologia, un professionista di fiducia sarà in grado di calibrarlo su di voi, dopo di che limitarne l’assunzione a particolari occasioni per non far ricomparire la sintomatologia. E infine è importante non fidarsi di tutti i test ma chiedere al proprio medico di fiducia, perché privarsi di un alimento se il nostro corpo lo tollera senza problemi?! Sicuramente non sarà l’esclusione di un alimento (a cui non siamo intolleranti) a farci dimagrire o a ridurre la sintomatologia.
Spero vi sia stato utile per domande e approfondimenti scrivetemi!
Ciao a presto!
Dott.ssa Giulia Lai