Oggi vi voglio parlare di uno stile di vita che in questi ultimi anni è sempre più comune, il vegetarianesimo.
Non tutti conoscono bene le differenze per cui mi sembra doveroso fare una piccola precisazione in merito, la dieta vegetariana è una dieta priva di carne e pesce, ma in quest’ambito esistono numerose varianti più o meno restrittive, ogni alimentazione più o meno restrittiva ha dei suoi pro e dei suoi contro e può essere suddivisa in:
-veganismo: esclusione di qualunque prodotto animale e i suoi derivati
-fruttariani: frutta e semi oleosi
-latteo-vegetariani oltre ai vegetali assumono i latticini
-latteo-ovovegetariani: assumono sia i latticini che le uova
-semi-vegetariani: escludono solo la carne rossa ma consumano un po’ di pesce o pollo
A parte la classificazione e differenziazione, mi riferirò, in quest’articolo, al regime più comune o meglio, quello a cui si riferisce la maggior parte delle persone, ovvero il regime latteo-ovovegetariano in cui sono permessi sia i latticini che le uova con esclusione sia di tutti i tipi di carne e pesce.
Eliminando tutte le ragioni che possono chiaramente essere di varia natura e tutte validissime ma in alcuni casi un pò discutibili, vediamo cosa comporta il mantenimento di un regime di questo tipo nel lungo periodo, arrivando a valutare a quali soggetti dovrebbe recare alcun danno e a quelli a cui creerebbe più danni che benefici.
Di solito si chiede vuoi conoscere prima la cattiva o la buona notizia? Io solitamente vorrei sentire SEMPRE per prima la notizia negativa… per cui partiamo da quella.
Inoltre premetto che è bene sapere che una dieta più varia possibile è quella che ti porta ad avere il minor numero di carenze nutrizionali, per rigor di logica quindi un esclusione di diversi gruppi di alimenti ci porta a dire che ovviamente si può andare incontro ad alcune carenze.
SVANTAGGI:
PUNTO 1–> Purtroppo qui bisogna fare i calcoli precisi quindi per seguire un buon piano alimentare senza incorrere ad una carenza di tipo proteico sarebbe necessario l’aiuto di un professionista
PUNTO 2–> Deficit vitaminico per quanto riguarda le vitamine del gruppo B in particolare della vit. B12, 6 e anche la vitamina D. Tutte queste vitamine sono essenziali per la sintesi corretta dei globuli rossi(per evitare l’aniemia) e la costruzione sia degli ormoni che del tessuto osseo; quindi occhio non sottovalutate queste carenze.
PUNTO 3–> Deficit di minerali: calcio, ferro, zinco non perchè gli alimenti introdotti ne siano carenti ma perchè le fibre presenti ne riducono l’assorbimento.
PUNTO 4–> Deficit acidi grassi polinsaturi(omega-3) di cui sono ricchi i pesci
PUNTO 5–> punto che ha i suoi vantaggi e svantaggi a seconda dell’obiettivo a cui si tende; ridotto apporto calorico che sicuramente porta degli svantaggi in coloro che sono inappetenti come i bambini e gli anziani
Quindi tutti questi punti li ho elencati non per scoraggiarvi nella scelta di questo piano, ma per creare quella consapevolezza che, tutto si può fare, ma in questo caso il fai da te forse non è proprio il caso!
Chiaramente parlando soprattutto del lungo termine, sarebbe consigliato farsi seguire da un professionista, se non si vuole incorrere in futuro a delle complicanze non più così facilmente risolvibili.
Quindi SI la vegetarianesimo ma affidatevi almeno inizialmente ad un professionista che vi calibri, in base alle vostre esigenze e i vostri obiettivi un piano alimentare.
VANTAGGI
PUNTO 1–> i vegetariani tendono ad avere un peso ridotto rispetto ad onnivori
PUNTO 2–> i livelli di colesterolo TOT e di colesterolo LDL sono in media più bassi
PUNTO 3–> sono meno predisposti ad essere affetti da certe malattie come: diabete di tipo 2, ipercolesterolemia, cardiopatia ischemica e per certi tipi di tumori come al: colon-retto, prostata, rene, stomaco, pancreas, polmone.
Quindi in sintesi possiamo dire che una dieta a base prevalentemente vegetale, può essere recare molti vantaggi in coloro che soffrono di: ipercolesterolemia, diabete di tipo 2, ipertensione, etc.
Mentre è tendenzialmente sconsigliata nei soggetti sottopeso o cachettici che di per se hanno un ridotto apporto calorico assieme all’inappetenza per cui se venisse aggiunta una quantità smodata di fibre, l’assorbimento di nutrienti verrebbe ulteriormente ostacolato, quindi non auspicabile; anche le persone che soffrono di una grave forma di anemia spesso non traggono molto benefici e miglioramenti dalla sola alimentazione anzi.
Il principale fattore comune a tutti questi regimi è che, per la maggior parte dei pasti vengono assunte proteine di origine vegetale I LEGUMI (ho riportato il link dove ne descrivo le proprietà e gli utilizzi), non proprio indicate in un bel numero di patologie gastrointestinali, quindi occhio per coloro che soffrono di colon irritabile, resezioni intestinali, colite ulcerosa e morbo di Crohn.
Allora spero di esservi stata utile per ogni domanda scrivetemi pure.
A presto…